
Monumento a San Gennaro
Matteo Bottigliero
1739
marmo bianco e pietra vesuviana
Realizzata nel 1739 dallo scultore Matteo Bottiglieri su commissione di Monsignor Francesco Montella, fondatore della Primitiva Chiesa e della Comunità di San Gennarello, la statua in marmo di San Gennaro si erge con solenne imponenza nella piazza omonima, prospiciente alla torre civica. La sua presenza domina lo spazio urbano con carisma e raffinata bellezza, testimoniando il profondo legame tra il santo e la comunità locale. L’opera è posta su un basamento in pietra vesuviana, sulla quale è posta una lapide marmorea voluta dallo stesso Montella con la seguente epigrafe: “Divo Januario Martiri Vesuviani incedi depulsori, / Octavianensium Patrono praestantissimo / Franciscus Montella Proton. Apostolicus / Metrop. Ecclesiae Neapol. Sacrista Maior / Devotus Numini Maiestatique eius / D. D. / Anno D.ni 1739 – A San Gennaro Martire liberatore della lava del Vesuvio ed insigne patrono degli Ottaianesi. Francesco Montella Protonotario Apostolico e Sacrista Maggiore della Chiesa Metropolitana di Napoli con devozione al Santo e alla sua maestà nell’Anno del Signore 1739”. Il contrasto tra il candore del marmo e l’oscurità della pietra esalta la maestosità della scultura, rafforzandone il valore simbolico.
San Gennaro è raffigurato con una dignità che trasuda fede e autorità, avvolto in abiti liturgici finemente scolpiti, nei quali la fluidità del manto e la cura del drappeggio rivelano la maestria della scultura settecentesca napoletana. Nella mano sinistra regge un libro con da due ampolle, chiaro richiamo al celebre miracolo della liquefazione del suo sangue, mentre con la destra compie un gesto benedicente, simbolo di protezione e grazia divina. Il volto, solenne e nobile, sembra ispirarsi alle fattezze di Don Michele de’ Medici, principe di Ottaviano e duca di Sarno, e conferisce alla figura un’aura aristocratica che rafforza il legame tra arte, storia e tradizione.
Lo sguardo del santo, rivolto verso il Vesuvio, assume un significato profondo: un segno di vigilanza e protezione per la comunità di San Gennarello, una presenza divina che abbraccia e custodisce il territorio. Questo elemento, unito alla precisione dei dettagli, alla cura del panneggio e alla resa meticolosa dei particolari anatomici, testimonia la straordinaria abilità di Bottiglieri nel fondere la teatralità barocca con la sobria eleganza che preannuncia il rococò.
Attraverso la combinazione di materiali pregiati, di un simbolismo e di una visione artistica di rara sensibilità, Bottiglieri trasforma il marmo in un’icona eterna di fede e protezione. La statua di San Gennaro, con la sua imponenza e la profondità del messaggio spirituale, continua a essere un capolavoro di arte sacra e un punto di riferimento per la comunità, irradiando solennità e devozione in ogni sua linea e dettaglio.